Ritornano i personaggi de "La casa di ringhiera", a cominciare da Amedeo Consonni, tappezziere in pensione e investigatore dilettante che colleziona ritagli stampa su delitti cruenti e nel pomeriggio accudisce il nipotino Enrico. Questa volta a coinvolgerlo in un’indagine è un vecchio amico che gli deposita a casa, chiusi in un armadio, tre scheletri. Li ha trovati in una intercapedine, risalente a una ventina d’anni prima, della propria casa di campagna e temendo che la polizia possa interrompere i lavori di ristrutturazione che sta eseguendo, li ha portati dal Consonni che di morti ammazzati, secondo lui, se ne intende. E Consonni inizia davvero la sua ricerca verificando nei dossier che ha raccolto in ordinati faldoni i casi di sparizione avvenuti vent’anni prima e gli sembra di trovare una traccia.
Mentre si affanna ha anche il problema di nascondere gli scheletri, perché nella casa di ringhiera tutti si fanno i fatti degli altri e, sia il nipotino che l’enigmatica professoressa Mattioli che abita l’appartamento n. 9, sono tutti e due molto curiosi. Intorno a loro gli altri abitanti del condominio: l’anziano De Angelis, alle prese con una
fiammante BMW Z3.2 coupé affidatagli dal nipote, il signor Claudio, dell’appartamento 15, abbandonato da moglie e figli per colpa del suo alcoolismo, la signora Erika, che si arrangia come può da quando il marito Antonio è scomparso. A metà tra giallo classico e dissacrante commedia degli equivoci, un romanzo ingegnoso, irriverente dove il vero protagonista è il caso.
Francesco Recami è nato nel 1956 a Firenze, dove vive e lavora. Con Sellerio ha pubblicato nel 2006 L’errore di Platini, nel 2007 Il correttore di bozze, nel 2008 Il
superstizioso (Selezione premio Campiello), nel 2009 Il ragazzo che leggeva Maigret (Premio Scrittore toscano dell’anno), nel 2010 Prenditi cura di me (Premio Castiglioncello e Premio Capalbio). La casa di ringhiera è stato pubblicato in questa stessa collana nel 2011.