5 - "2002" di Mureddu Emanuele Richard, Liceo B. Russell di Roma
6 - "Zona franca" di Enrico Torri, classe II A del Liceo Classico statale M. Minghetti di Bologna
7 - "Storia di un mimo" di Samantha Molinaro, classe II E del Liceo Classico Pasquale Galluppi di Catanzaro
8 - "Corto circuito" di Anita Franceschi, classe III B del Liceo Scientifico PNI - I.S.I.S. di Follonica (Grosseto)
9 - "Liberazione" di Fosca Zanone, classe IV ginnasio sez. A del Liceo Classico G. e Q. Sella di Biella
10 - "Un vestito bordeaux" di Leonard Blanche, classe IV D del Liceo Scientifico G. Castelnuovo di Firenze
11 - "Convivio domenicale" di Tommaso Piron, classe III C del Liceo Scientifico Ippolito Nievo di Padova
12 - "Ultima scena dell’ultimo atto della mia solitudine" di Rosaria Rampulla, classe V B del Liceo Scientifico A. Manzoni di Mistretta (Messina)
Premi della Giuria
1 - "Come il mare senza fine" di Chiara Sartini, classe III B del Liceo Classico Andrea di Pontedera (Pisa)
Una giovane donna ricorda la vita idilliaca insieme al marito, per poi ricadere nella disperazione del presente. Lui è morto e lei è rimasta sola, senza più un senso da dare alla vita. La giuria ha scelto di premiare questo racconto per la densità della scrittura, i flashback storici congruenti e capaci, e per un palpito di commozione generato dalla parte conclusiva.
2- "La solitudine dell’incisivo" di Rocco Greppi, classe IV A del Liceo Scientifico statale G. Castelnuovo di Firenze
Il racconto è premiato per l’idea originale e brillante dell’autore. Dentro la bocca di un vecchio è rimasto solo un dente incisivo, che ricorda il passato vissuto insieme agli altri denti; dal 1913 fino ai tempi di oggi. La solitudine dell’incisivo è quindi, solo un pretesto per raccontare attraverso uno sguardo inconsapevole e ironico e una scrittura semplice e corretta, un pezzo di storia contemporanea.
3 - "Tartaruga discreta" di Costanza Brighina, classe III triennio classico della Scuola Maria Ausiliatrice di Roma
La giuria ha deciso di premiare il racconto perché riesce con una scrittura agile e ritmata, a descrivere la gelida solitudine e lo spietato decadimento fisico della vecchiaia, e il malinconico fluire del tempo trascorso attraverso pertinenti dettagli di vita quotidiana.