Un giorno, un lunedì, il primo del mese, arriva a Pietro una lettera vuota. C’è soltanto la data e il luogo da cui è stata spedita, nient’altro. Non una parola, non una firma. Pensa allo scherzo di qualche burlone. La cosa però si ripete, ogni primo lunedì di ogni mese, giunge una lettera vuota con soltanto la data e il luogo di invio. Che significato può avere tutto questo silenzio? Il protagonista di questo romanzo è il vuoto.Il vuoto della vita interiore del protagonista, all’inizio, che è un vuoto negativo, sterile, e il vuoto delle lettere, che è invece un vuoto positivo, fecondo. Il libro può essere visto come un viaggio, un itinerario dal vuoto al pieno, dal vuoto iniziale al pieno finale. Un itinerario di trasformazione da una situazione scissa, dove tutto va bene, apparentemente, fuori, mentre tutto va male, realmente, dentro. Il vuoto iniziale è perdita di affettività, di contatto con la vita, è un vuoto di senso. La fortuna del protagonista è di avere un angelo che si prende cura di lui. L’angelo è medico, guarisce il vuoto col vuoto, il vuoto negativo col vuoto positivo. La sfida è vivere, vivere vuol dire osare.Parte quindi un percorso iniziatico di morte e rinascita, fine ed inizio, trasformazione profonda. Un viaggio verso un appuntamento senza tempo, chi ama la via la trova. Le lettere vuote sono un atto d’amore.
L’incontro sarà eccezionalmente di venerdì alle 21 alla libreria IBS in via de’ Cerretani a Firenze.
Sarà presente l’autore.