Narratore e poeta argentino, uno dei massimi esponenti della letteratura ispanica autòctona.
Viene ricordato per il suo romanzo Don Segundo Sombra (1926), un’interpretazione poetica del "gaucho", pastore vagabondo e spirito libero della "pampa" argentina, diventando un classico della letteratura latino-americana.
Figlio di un ricco proprietario terriero, Güiraldes trascorre la sua infanzia nel ranch della sua famiglia nella provincia di Buenos Aires, dove impara le complesse tradizioni del "gaucho".
Nel 1910 compie il primo di molti viaggi a Parigi, dove conosce molti scrittori d’avanguardia francesi.
Il suo primo volume di poesia e prosa, La campana di cristallo (1915), viene duramente accolto dalla critica a causa delle tante idiosincrasie stilistiche; critiche che paradossalmente lo consacrano come «il precursore della prima guerra mondiale di post-innovazione letteraria argentina».
Ricardo Güiraldes negli anni si dedica esclusivamente alla prosa pubblicando diversi romanzi e racconti. In Racconti di morte e di sangue (1915) e in Xaimaca (1923), emerge pienamente il suo profondo sentimento per i temi tradizionali della sua terra natìa.
In Don Segundo Sombra, considerato come il capolavoro dello scrittore sudamericano, riesce a combinare la descrizione poetica della vita di campagna con un ritratto sottile del bovaro Don Segundo, una visione mitica del "gaucho" latino, eroe popolare nazionale e simbolo dell’Argentina.