Premio Letterario Nazionale: Città di Prato “Arte di Parole”
Premiazione XI Edizione 2021 /2022 - Finalisti:
1 – “Sugli Alberi Le Foglie” di Benedetta Bardazzi
Classe 5^EL liceo linguistico Carlo Livi, Prato
Racconto toccante, storia di un ritorno dal fronte della Grande Guerra; il tema dei contraccolpi psicologici come dominanti anche sulle mutilazioni fisiche è trattato molto bene, come altrettanto bene si individuano le migliori "cure" che sono il tempo e gli affetti. Un po’ troppo brusco lo stacco di tempo che ci porta ad una figlia già nata. La cornice storica conferisce spessore al racconto.
2 – “La Collina e i Dischetti” di Serena Lucido
Classe IACL Istituto di Istruzione Superiore Campus dei Licei Massimiliano Ramadù (LT)
Una riscrittura molto suggestiva di un evento tragico, quale il terremoto, ove l’utilizzo della registrazione permette di immortalare il ricordo di quel fratello, non riconosciuto. Una gestione dello spazio un po’ sbilanciata verso un evento e una storia precedenti.
3 – “Il Coro” di Francesco Michieletto
Classe 1^M Liceo Scientifico B.Rosetti, San Benedetto del Tronto (AP)
Ignoranza, frustrazione, violenza, repressione. Questa spirale, molto più comune di quanto risulti dalle cronache, muove la sensibilità dell’autore e il racconto ne è una bella dimostrazione. Con una scrittura scorrevole, dà vita a uno spaccato di vita familiare, tremendamente reale, in cui si innesta perfettamente il tema dell’edizione: il coro, la musica. La musica diventa passione, forza, riscatto finale.
4 – “Infiniti Attimi” di Marzia Clementina Magnelli
Classe 1^B Liceo Classico B. Telesio, Cosenza
Una bella padronanza del linguaggio come mezzo per farci arrivare storie presunte da pretesti a contorno della storia dominante con il finale senza lieto fine che ci lascia un amaro strascico di riflessione. La parola mancata detta le fila di una storia d’amore, che resta solo in potenza. Un unico flusso narrativo che procede senza intoppi, con equilibrio, intensità e profondità.
5 – “Ascoltami, Fidati Di Me” di Teresa Chiaramonti
Classe 3^DL Liceo Copernico di Prato
Scorrevole, tocca un tema attualissimo, un dramma dei nostri tempi, una fobia, come tutte le altre, accentuata ed esasperata dal periodo Covid. Una coscienza severa che ossessiona la ragazza protagonista della storia con molto virgolettato, forse eccessivo. Il racconto si sofferma su una problematica assai attuale, soprattutto nelle nuove generazioni: cibo, peso, aspetto fisico.
6 – “Vetri Opachi” di Giulia Mendicino
Classe 1^B Cambridge, Liceo Classico B. Telesio, Cosenza)
Anche questa è una storia di un trauma e di un peso da sopportare. Descritto molto bene anche il clima di indifferenza, insensibilità e crudeltà che si può creare fra adolescenti. Tono solipsistico. Un bello spiraglio sul finale.
7 – “Lo Staffelführer” di Camilla Taresco
Classe 4^D I.I.S. “ADONE ZOLI”, Atri (TE)
Il tema è declinato nella ricreazione di quelle voci che, a seguito dei crimini commessi durante la deportazione o nei campi di concentramento, restano impresse nella mente di chi è stato costretto a compiere o a vivere simili atrocità. La portata storica dà corpo al racconto. Un suicidio, un peso insostenibile sulla coscienza, una lettera alla madre. Questa sequenza è gestita e trasmessa molto bene. Dentro ognuno di noi c’è il più spietato dei giudici, che è la nostra coscienza, anche in un ufficiale nazista.
8 – “Nei Gesti Sottili” di Sara Bargiacchi
Classe 5^AS Liceo N. Copernico Prato
(Premio Città di Prato)
Scritto benissimo. Così come il tema indefinito e aperto a interpretazioni personali più diverse. La materializzazione, quasi l’incarnazione dei sentimenti è emozionante, l’autrice corre tanti rischi, come l’eccesso di astrattismo o altri eccessi, ma non cade assolutamente in nessuno di questi. Per mezzo di una scrittura “sospesa” viene ricreata un’atmosfera suggestiva, dove il silenzio prende voce
9 – “La Stella Che Risuona Nel Cielo Notturno” di Francesca Gabriela Buszomany
Classe 5^ Complesso Scolastico Seraphicum - Liceo musicale (RM)
È un racconto denso di significato, avvalorato dall’adozione di una cornice narrativa storica. Meriterebbe anch’esso il primo posto, per il ruolo assegnato alla storia di Khalim. Una frase è bellissima: dare voce a chi non ha voce, quella dei bambini che vivono in contesti di guerra. Risente forse di una mancanza: la prima parte andava vivacizzata e doveva essere scritta in maniera più accattivante. La bellezza del racconto traspare con forza solo alla fine.
10 – “Senza Parole” di Ludovica Zenti
Classe 2^A Liceo Classico Galileo - Firenze
Il tema di "Figli di Un Dio Minore" di Mark Medoff, poi anche film, reso molto bene. Potere taumaturgico dell’amore interpretato e trasmesso benissimo, anche la storia è ben gestita nell’amministrazione del poco spazio. Racconto commovente ed espressivo, incipit ed explicit coerenti.
11 – “Pioggia” di Francesco Pagano
Classe 1^C Liceo Classico Statale “Quinto Orazio Flacco” - Potenza
Inquietudini dell’adolescenza, omosessualità, una storia di un amore effimero non ancora iniziato, ben descritto. Il racconto autentico di un turbamento, una prosa diretta ma essenziale.
12 – “Il Volto Rumoroso Del Buio” di Ilaria Rossi
Classe 1^B Cambridge Liceo Classico Bernardino Telesio - Cosenza
Immedesimazione in una personale convivenza con la cecità. Nel finale un frettoloso impatto con la guerra. Interessante l’elemento dell’acqua come simbolo di vita.