Giovedì 23 Novembre 2023 - c/o Libreria Rinascita - Via Antonio Gramsci, 334 - Sesto Fiorentino

La vita è altrove - di Milan Kundera


Giovedì 23 Novembre 2023

ore 21:15

presso la Libreria Rinascita di Sesto Fiorentino

(Via Antonio Gramsci, 334)

 il Salotto Conti discuterà sul libro:

 La vita è altrove
di Milan Kundera

La vita è altrove

Autore:         Milan Kundera
Traduttore:
S. Vitale
Editore:       
Adelphi
Collana:       
Gli Adelphi
Edizione:                 12
Anno edizione:      1992
Formato:                 Tascabile
In commercio dal:            30 marzo 1992
Pagine:         349 p., Brossura
EAN:              9788845908958



«Per me "La vita è altrove" è il romanzo della rivoluzione europea in quanto tale, condensata.» (Milan Kundera)




Voce della critica


(recensione pubblicata per l’edizione del 1987)
recensione di Rastello, L., L’Indice 1987, n. 8

Strane figure si aggirano in quelle plaghe d’Europa che un inganno semantico, violento e recente, ha voluto orientali figure difficilmente decifrabili al riparo dei luoghi comuni culturali cari all’altra metà del simbolo artificiale "Europa": il cosiddetto Occidente. Tra questi beni rifugio mentali uno, radicato nell’immaginazione giovanile e alimentato da confusi rigurgiti romantici masticati nella cultura di massa, contrappone l’anima solitaria, ribelle e scapigliata del poeta e dell’adolescente ai congegni collettivi disumani meccanici dello stato e di una società sempre più aperta all’intrusione poliziesca. Di far piazza pulita di questo, come di altri luoghi comuni si è occupata, pare, la storia cecoslovacca degli ultimi cinquant’anni. In un paese dove si legge poesia in ogni cantone e dove poetare è da sempre mestiere e, ancor più, dovere nazionale, più esplosivo che altrove è stato l’incontro fra i due atteggiamenti lirici per eccellenza, rivoluzione e poesia, mescolati e condensati come Nitro e Glicerina, nella creazione del più inatteso degli homunculi (altro che professor Chiarelli!): il poeta delatore, il ribelle poliziotto. Quello che Kundera chiama "atteggiamento lirico" è comune a tutte le contrade del mondo e altrove ha gettato i suoi semi e raccolto i suoi frutti, i più nobili e i più infami, ma negli eventi del secondo dopoguerra ceco ha schiuso davanti agli sguardi più acuti la natura micidiale dell’innocenza, il volto assassino dell’adorazione e del rifiuto di conoscenza concretizzato nel gesto politico e poetico che, come l’amore dei sedicenni, è soprattutto specchio e maschera, spazio per rappresentare e indagare se stessi. La vicenda del poeta sbirro, ennesimo sconcertante golem di Praga, è seguita da Kundera in questa prima opera pubblicata nell’esilio francese, composta però intorno al ’69 in patria; vicenda inquietante, universale fino all’esemplarità e insieme propria di un luogo e un tempo irripetibili (altra cosa, più facile, fu il tradimento di Eluard che consegnava, rinnegandoli con ostentata purezza di rivoluzionario gli ex amici praghesi ai boia di Stalin: gesto internazionale, dagli effetti a distanza, poetico e lieve in fondo) oggetto di una narrazione tagliente, sofferta e pure divertente, in qualche modo esemplare della traiettoria intellettuale di Kundera, narrazione in cui si penetra più che per altre vie l’enigma storico e politico di un’epoca e di un paese in cui "i comunisti presero il potere per acclamazione di quasi una metà della popolazione. E state attenti: quella metà era la più attiva, la più intelligente e la migliore...; mistero di quella impressionante congiuntura in cui la rivoluzione, certo non un pranzo di gala, si rivelò, tra l’altro, "una trappola per giovanotti".


Milan Kundera

Libri di Milan Kundera

Milan Kundera

1929, Brno (Repubblica Ceca)

 

Milan Kundera è stato uno scrittore ceco. Ha esordito come poeta (L’uomo è un grande giardino, 1953; Monologhi, 1957) ottenendo poi un vasto successo con le serie di novelle Amori ridicoli (1963, 1964).
Ha debuttato poi come drammaturgo nel 1962 con I proprietari delle chiavi, ambientato nel periodo dell’occupazione fascista.
Il suo primo romanzo, Lo scherzo (1967), è una satira violenta e dolorosa della realtà cecoslovacca negli anni del culto della personalità. A causa delle sue posizioni, i successivi romanzi di Kundera – La vita è altrove (1973), Il valzer degli addii (1975), Il libro del riso e dell’oblio (1978) – sono stati vietati in patria e pubblicati all’estero.
Storia, autobiografia e intrecci sentimentali si fondono ne L’insostenibile leggerezza dell’essere (1984).
Del 1987 anche il saggio L’arte del romanzo e L’immortalità .
Negli anni Novanta ha iniziato a scrivere in francese: a quest’ultima fase appartengono le opere La lentezza (La lenteur, 1995), L’identità (L’identité, 1997), L’ignoranza (L’ignorance, 2001) e i saggi I testamenti traditi (Les testaments trahis, 1992) e Il sipario (Le rideau, 2005).
Nel 2009 per Adelphi (il suo editore italiano di riferimento) è uscito il complesso Un incontro, sulla fisionomia del romanziere e la sua occulta, vitale, dolorosa fisiologia.
Del 2013 La festa dell’insignificanza, che può essere considerato una sintesi di tutta la sua opera. Una strana sintesi. Uno strano epilogo. Uno strano riso, ispirato dalla nostra epoca che è comica perché ha perduto ogni senso dell’umorismo.
Milan Kundera è stato più volte candidato al Premio Nobel per la Letteratura.
Il 12 luglio 2023 lo scrittore si è spento a Parigi. Così lo ha ricordato Antonio Carioti sul Corriere della Sera: «Erede raffinato della grande letteratura mitteleuropea, della quale aveva saputo riprendere e rielaborare temi come il senso della precarietà e della casualità nella condizione umana, Kundera aveva però anche lo spirito dello scrittore illuminista settecentesco, abilissimo nell’intrecciare al racconto riflessioni filosofiche profonde, anche se mai pretenziose, e sapeva costruire trame capaci di incatenare il lettore alle pagine con un talento narrativo degno dei grandi nomi francesi dell’Ottocento, come Alexandre Dumas e Victor Hugo.»



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