Paul Auster
1947, Newark, New Jersey
Scrittore, sceneggiatore e regista statunitense. Dopo aver studiato alla Columbia University, nel 1970 si recò a Parigi dove lavorò come traduttore fino al ritorno a New York nel 1974.
Esordì come scrittore con poesie, racconti e articoli pubblicati sulla “New York Review of Books” e sulla “Harper’s Saturday Review”.
La sua opera più famosa, subito accolta favorevolmente dalla critica, è la Trilogia di New York (Città di vetro, 1985; Spettri, 1986; La stanza chiusa, 1987), che volge in parodia il genere della detective story.
Seguirono i romanzi Il paese delle ultime cose (1988), Il palazzo della luna (1989), La musica del caso (1991, dal quale Philip Haas trasse un film nel 1993), Leviatano (1992), Mr. Vertigo (1994) e Timbuctù (1998).
Raccolte di racconti sono Il taccuino rosso (1995) ed Esperimento di verità (2001).
Auster firmò, insieme a Wayne Wang, la regia di Smoke (1995) e di Blue in the Face (1995), dei quali scrisse anche la sceneggiatura; nel 1998 diresse Lulu on the Bridge, interpretato da Willem Dafoe e Harvey Keitel.
Ricordiamo poi Viaggi nello scriptorium e Uomo nel buio (2008), La vita interiore di Martin Frost, Invisibile (2009), Sunset Park (2010), Diario d’inverno (2012), Notizie dall’interno (2013), Follie di Brooklyn (2014), 4321 (2017), Una vita in parole (2019), 4 3 2 1 (2019) e Baumgartner (2023). In Italia le sue opere sono pubblicate da Einaudi.