Premio Letterario Nazionale “Arte di Parole – Gianni Conti”
Premiazione VII Edizione 2017 – 2018
1 – “Le vite di Ernesto” di Irene Usseglio Mattiet
I.I.S. BLAISE PASCAL - Giaveno (TO)
Racconto brillante e molto piacevole nella lettura incentrato sul ruolo della vita e della morte: la Biblioteca dei Ricordi affrontata dall’autore in modo assai originale e personale. Era una scelta difficile per Ernesto, che muore e deve decidere: abbandonare i ricordi della vita precedente o tenerli e reincarnarsi. Non ce la fa, torna a vivere. Surreale, classicista, astratto, con una prosa assai intrigante e idonea allo scopo, con sorpresa finale.
2 – “Pane impastato e mura del passato” di Federica Perillo
Istituto di Istruzione Superiore “Liceo Classico, Artistico e Musicale” – Aosta.
Tragica consapevolezza, speranza e luce. Ricordo di ciò che il fanatismo distrugge. Qui si affronta un autentico dramma dei giorni nostri, ma questa è la realtà e il giovane autore ci si confronta senza paura. Raccontare una tragedia come quella di Palmira comporta il rischio di una retorica che a volte induce alla commozione. Stilisticamente scritto molto bene, scorre, funziona e coinvolge il lettore.
3 – “Error 109 memories not found” di Samuele Cornalba
I.I.S. Racchetti – Da Vinci Crema (CR), Liceo scientifico “Leonardo Da Vinci”
Molto fantasioso, distopico: Ricordi in formato digitale. Buona prosa, buon passo, racconto “rotondo” e compiuto. Nella ricerca forzata dell’originalità, incontra il suo limite nel furto delle memorie della moglie. Comunque una buona sceneggiatura, scritto con personalità e con morale finale: senza ricordi non siamo niente.
4 – “Padre” di Rebecca Boati
Liceo Classico Guglielmo Marconi (Conegliano)
Nebbia dei ricordi, Alzheimer. Anziano ingegnere vede un uomo elegantemente vestito che si lancia nel burrone: come in un film che si ripete è l’immagine di suo padre suicida. Un racconto quasi perfetto, sono presenti tutti gli ingredienti che ne fanno una piccola grande opera. Tenta e quasi riesce a ingannare il lettore con una realtà smentita nella seconda parte. Qualche espressione potrebbe essere migliorata.
5 – “Confidenze di una vecchia romantica” di Giulia Fichera
Liceo Scientifico Statale “G. Peano” – Tortona (AL)
Ricordi di una vita matrimoniale, quasi in una favola nel racconto di una anziana. Molto scorrevole, bello il conflitto fra ricordo reale e cancellazione volontaria dalla memoria, che è diversa dalla menzogna sia pure a fin di bene. Il titolo potrebbe essere decisamente migliorato, comunque il testo è spigliato e lucido, ben articolato, maturo nella resa della voce narrante della signora anziana.
6 – “Il mondo di” di Alessio Damaschini
Liceo Linguistico Giotto Ulivi – Borgo San Lorenzo
Progressiva perdita di sé. Ricordi e realtà annebbiati dalla malattia di Alzheimer. Esposto molto bene e superato alla grande l’handicap del poco spazio per un argomento come questo. Molto buona la prima parte, prosa sapiente, che si perde un po’ dopo la rivelazione e il cambio di voce, in cui parla il figlio medico del malato
7 – “Un frutto che cade” di Rocco Cannarsa
Liceo classico G. Perrotta, Termoli (CB)
Ricordo di un momento: un giovanotto festaiolo fa piangere la madre che brucia il sugo. Il tema dei ricordi un po’ si perde. Buon ritmo, bella la vena amara, ma le frasi brevi, estremamente paratattiche, la melodia che non cambia mai, il registro unico, alla lunga affaticano la lettura. Spietato, severo, il giovane non dimenticherà quel frammento che rimarrà impresso per sempre nella memoria. Forse che l’episodio porti anche un insegnamento e un cambiamento?
8 – “Ancora una volta” di Vittorio Lorenzo Tumeo
Istituto di Istruzione Superiore Liceo Classico “Francesco Maurolico” – Messina
Storia di un figlio deceduto a seguito di un incidente, molto toccante, profonda. Ricordo imperituro e straziante, un dramma, che merita molto rispetto. Il padre, professore di greco, decide di tornare all’Università tra i coetanei di suo figlio a prendere quella laurea in Architettura che il giovane avrebbe desiderato. Buona la lingua e la definizione della voce narrante, con qualche citazione di troppo.
9 – “Su sfondo bianco” di Lorenzo Landi
Istituto di Istruzione Superiore “Federico Albert” di Lanzo Torinese
Resoconto con psicologo e sorpresa finale! Ricordi di un passato da dimenticare. Avrebbe avuto più presa con meno colpi di scena, soprattutto nell’epilogo. O con più spazio per giustificare l’esasperazione dello psicologo.
10 – “La vita è un attimo” di Marzia Piampiani
ISIS “A. Gramsci – J.M. Keynes” Prato
Ha preso lo spunto dalla storia (vera) dell’ammaraggio nell’Hudson. Una serie di istantanee, conclusa forse per mancanza di spazio. Nel frattempo il protagonista ricorda, un po’ scolasticamente, la sua vita. Vicenda con un lieto fine da commedia concentrata. L’epilogo è un po’ forzato.
11 – “Inferno” di Stefano Ambrosini
Liceo classico statale “Massimo D’Azeglio”, Torino
Interessante dialogo con i fantasmi del passato. Ricordi di prigionia. Il martirio inflitto dalla colpa che supera quello passato dalla vittima salvata dal suo alibi granitico. Ottimo stile, migliorabile l’esposizione. Paga un po’ il confronto con i tanti libri sui campi di sterminio.
12 – “Metà agosto” di Laura Fabbri
Liceo Classico “Giovanni Battista Morgagni” Forlì
Una introspezione nei propri sentimenti. Ricordo di una nonna; una storia classica, comunque una bella prosa, ben scritta e orchestrata. La malinconia struggente, centra l’obiettivo di emozionare.
Premio Città” di Prato
13 – “Il pretoriano” di Ginevra Corsini
Liceo scientifico N. Copernico, Prato
Un uomo ha usato un coltello per incidere i ricordi in maniera indelebile sul proprio corpo o su coloro che non vogliono ricordare. Ammanettato e messo in condizione di non nuocere è protagonista di un colloquio surreale e un po’ criptico con una ispettrice alla quale rivela che egli procura dolore perché impossibilitato a procurare felicità.