Presentazione di Teresa Paladin al racconto ’La Gazza’ di Marco Ciapetti - Racconti Corsari 2016


Marco Ciapetti è laureato in Informatica a Pisa nel 1978 e svolge la professione di analista/programmatore.

Con La gazza ci ha regalato un racconto che nasce dalla sua radicata passione per la letteratura che dal 2015 ha cominciato a germinare sul piano intrigante e creativo della scrittura.

In quell’anno si è cimentato in un racconto breve: Adagio, ma non troppo, protagonista un direttore d’orchestra a fine carriera, col quale ha partecipato al concorso letterario “La Valle delle Storie - 2015”, ricevendo la menzione della giuria e la pubblicazione sulla raccolta edita da Terra di Mezzo.

“E poi cosa è capitato?”

- La scorsa estate 2016 l’avevo fatto leggere a un mio amico a cui piacque e che mi aveva spronato a continuare.

È così che è nato il secondo racconto: tutto inventato di sana pianta una bella mattina mentre andavo in bici nella campagna maremmana.

“Che ruolo ha avuto Gianni Conti in questa vicenda?”

- Una sera di settembre, un giovedì del Salotto Conti, li portai entrambi a Gianni, perché li leggesse e mi desse un suo parere.

Francamente non pensavo, dati i suoi mille interessi, ma mi telefonò subito la mattina dopo! Mi disse che il primo gli era sembrato, pur se scritto bene, forse un po’ ingenuo e un po’ troppo intriso di termini musicali (è in effetti una mia fissazione...).

Il secondo invece gli era piaciuto decisamente: lo riteneva una piacevole lettura che scorreva bene e con un argomento intrigante, secondo lui da sviluppare ancora.

Fu a seguito di questo parere positivo che decisi di inviare il racconto al concorso nazionale “Racconti Corsari”.

Dati gli eventi successivi, la pubblicazione è introdotta dalla dedica alla memoria di Gianni Conti, con la postfazione del direttore del Concorso “Racconti Corsari” Dario De Vecchis.

Un racconto dallo stile pacato e incisivo che testimonia, in tempi difficili e conflittuali del nostro passato nazionale, la forza dell’amicizia, la solidarietà degli amici partigiani che sostiene e strappa al nulla della morte, modificando quel destino che il cecchino fascista avrebbe altrimenti troncato.

La gazza “elegante e ignara” sorvola e osserva: nel mondo degli uomini, come dolcemente traspare dal breve racconto ma anche dalle parole di Marco, la rete delle amicizie non può che spingere a ringraziare e ringraziarci per quanto la vita degli altri ci regala lungo il cammino.

 

Presentazione a cura di Teresa Paladin. 

La Gazza.pdf




     

 
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