Giovedì 5 Ottobre 2017 - Biblioteca Ragionieri - Sesto Fiorentino

Le otto montagne - di Paolo Cognetti


Giovedì 5 Ottobre 2017

Inizio alle ore 21

Biblioteca di Sesto Fiorentino, Sala Giovani

(Piazza della Biblioteca, 4)

 Il Salotto Conti discuterà sul libro:

 Le otto montagne

di Paolo Cognetti




 
Libro Le nostre anime di notte Kent Haruf
Paolo Cognetti

Le otto montagne


Editore: Einaudi
Collana: Supercoralli
Edizione: 1
Anno edizione: 2016
Pagine: 208 p., Rilegato
  • EAN: 9788806226725

Fin dalla sua genesi, Le otto montagne è stato un caso letterario, come ha dimostrato l’appassionata competizione tra le case editrici interessate a pubblicarlo in tutto il mondo: il romanzo infatti è stato tradotto in oltre 30 paesi. Anche la critica ha accolto calorosamente il libro di Cognetti, uscito nel novembre del 2016: è stato definito «un classico, quasi un meteorite di altri tempi dentro un universo a volte in fuga dai grandi temi» da Maurizio Crosetti su «la Repubblica», e dallo «stile trasparente e comunicativo, ma non scialbo, musicale senza cercare l’effetto, preciso e privo di similitudini involontariamente grottesche. […] Cognetti usa un bellissimo italiano» da Paolo Di Paolo su «La Stampa».
 

Le otto montagne racconta la storia di Pietro, un ragazzino di città solitario e un po’ scontroso, del suo rapporto con i genitori, con il suo amico Bruno e, soprattutto, con la montagna - l’autore sul palco dello Strega avverte: «"natura" è una parola che usano le persone di città».

La montagna, nella sua scarna bellezza, dura e selvaggia, segna l’anima per sempre, lascia l’impronta in chi vi è nato e in chi l’ha amata. Diventa una categoria dello spirito e, anche quando la si lascia in cerca di un altrove più conveniente, non ci si può mai staccare veramente da essa. Basta un suono, un profumo, e si è risucchiati. È questo che capita ai personaggi del romanzo, che non riescono a farne a meno, e vanno e ritornano, senza mai lasciarla veramente.

È una storia «di padri e figli, di abbandono della civiltà, di libertà della vita selvatica. Ho sempre avuto il ricordo di una grande felicità vissuta da bambino tra i boschi. Qualunque cosa sia il destino abita nelle montagne che abbiamo sopra la testa» (Paolo Cognetti).





     

 
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