Antonio Tabucchi
1943, Pisa
Scrittore italiano, autore di romanzi, racconti, saggi, testi teatrali. Considerato una delle voci più rappresentative della letteratura europea, i suoi testi sono tradotti in tutto il mondo. Durante gli anni dell’università viaggia per tutta Europa sulle tracce degli autori conosciuti attraverso la biblioteca dello zio materno. In uno di questi viaggi, a Parigi, trova su una bancarella, firmato con il nome di Álvaro de Campos, uno degli eteronimi del poeta portoghese Fernando Pessoa, il poema "Tabacaria", nella traduzione francese di Pierre Hourcade. Da allora Pessoa sarà per più vent’anni l’interesse principale della sua vita. Cura, infatti, l’edizione italiana delle opere complete di Pessoa.
Recatosi a Lisbona, sviluppa per quella città e per il Portogallo una vera passione.
Si laurea così nel 1969 con una tesi sul Surrealismo in Portogallo. Si perfeziona alla Scuola Normale Superiore di Pisa negli anni ’70 e nel 1973 viene chiamato a insegnare lingua e letteratura portoghese a Bologna.
Nel 1978 inizia a insegnare all’Università di Genova.
Dal 1985 al 1987 è direttore dell’Istituto Italiano di Cultura di Lisbona.
Nel 1989 il presidente della Repubblica portoghese gli conferisce l’Ordine Do Infante Dom Herique e nello stesso anno è nominato Chevalier des Arts et des Lettres dal Governo francese.
Per il romanzo Si sta facendo sempre più tardi, gli viene attribuito nel 2002 il premio France Culture (la radio culturale francese) per la letteratura straniera.
È stato docente di lingua e letteratura portoghese all’Università di Siena.
Ha scritto per le pagine culturali di quotidiani italiani e stranieri (“Corriere della Sera”. “Unità”, “Il manifesto”, “Le Monde”, “El País”, “Diário de Notícias”, “La Jornada”, “Allegemein Zeitung”) e riviste quali “La Nouvelle Revue Française” e Lettre International”, "Latinoamerica". È stato membro fondatore dell’”International Parliament of Writers”.
Nel 2006 ha collaborato al blog del gruppo del Cantiere, insieme a Gianni Barbacetto, Oliviero Beha, Giulietto Chiesa, Udo Gümpel, Diego Novelli, Achille Occhetto, Marcelle Padovani, Lidia Ravera ed Elio Veltri.
Tra le sue opere narrative più conosciute: Piazza d’Italia (Bompiani, 1975), Il piccolo Naviglio (Mondadori, 1978) Donna di Porto Pi" (Sellerio, 1983), Notturno indiano (Sellerio, 1984), Sostiene Pereira: una testimonianza (Feltrinelli, 1994), La testa perduta di Damasceno Monteiro (Feltrinelli, 1997), I dialoghi mancati (Feltrineli, 1998), Si sta facendo sempre più tardi. Romanzo in forma di lettere (Feltrinelli, 2001), Tristano muore: una vita (Feltrinelli, 2004), Il tempo invecchia in fretta (Feltrinelli, 2009), Viaggi e altri viaggi (Feltrinelli, 2010).
Autore di numerosi saggi quali: La parola interdetta. Poeti surrealisti portoghesi (Einaudi, 1970), Un baule pieno di gente. Scritti su Fernando Pessoa (Feltrinelli, 1990), Gli zingari e il Rinascimento. Vivere da Rom a Firenze (Feltrinelli, 1999), Autobiografie altrui. Poetiche a posteriori (Feltrinelli, 2003).
Alcuni dei suoi testi sono anche stati portati sullo schermo da registi italiani e stranieri (Faenza, Corneau, Tanner, Lopes) o sulla scena da rinomati registi teatrali (Strehler e Bezace, tra gli altri).
Ha ricevuto numerosi premi in Italia fra cui il Pen Club Italiano, il Premio Campiello e il Premio Viareggio-Rèpaci; e prestigiosi riconoscimenti all’estero, fra cui il Prix Médicis Etranger, il Prix Européen de la Littérature e il Prix Méditerranée in Francia; l’Aristeion in Grecia; il Nossack dell’Accademia Leibniz in Germania; l’Europäischer Staatspreis in Austria; il Premio Hidalgo e il premio per la libertà di opinione “Francisco Cerecedo” attribuito ogni anno dal Principe delle Asturie, in Spagna.
È scomparso a Lisbona in Portogallo, dove trascorreva molti mesi dell’anno, nel 2012.